Il “Fantasma di Corleone”, il boss mafioso Bernardo Provenzano e’ stato arrestato dalla Polizia di Stato nel Corleonese. A confermarlo immediatamente sono stati il procuratore aggiunto Giuseppe Pignatone ed i pm della Dda Prestipino e Marzia Sabella. Scarno in viso, smagrito, giubbotto blu, non ha fatto alcuna resistenza all’arresto e ha subito ammesso la sua identita’.
La cattura e’ avvenuta all’interno di una masseria sita nei pressi di Corleone, dove il padrino trascorreva la propria latitanza godendo degli appoggi di alcuni luogotenenti e dei parenti piu’ stretti.
L’individuazione del rifugio e’ stata possibile grazie a complesse attivita’ di ricerca condotte da un pool di investigatori della Polizia di Stato che, da anni, dava la caccia al capo indiscusso di Cosa Nostra.
Perquisizioni nei casolari vicini hanno portato alla identificazione di diverse persone. Gli investigatori dello SCO e della Squadra Mobile di Palermo hanno monitorato una serie di pizzini (bigliettini) scritti dalla moglie di Bernardo Provenzano ed a lui inviati per mezzo di una serie di staffettisti, che si alternavano fino a giungere a destinazione.
In particolare, sono stati seguiti anche due pacchi che, dopo diverse tappe, sono giunti nella masseria situata nelle campagne di Corleone senza piu’ riprendere il via. A seguito di questi dati, è stata decisa l’irruzione nel cascinale, che ha consentito di trovare e catturare il boss.
Non sarebbe stata confermata invece la circostanza secondo cui all’identificazione gli inquirenti sono giunti attraverso l’esame del dna. Bernardo Provengano era latitante dal 1963.
Grande soddisfazione per la sua cattura giungono ovviamente da diverse parti, dal Presidente della Repubblica, al presidente della Commissione Antimafia, dai procuratori aggiunti che hanno coordinato le operazioni per la cattura del boss, agli esponenti politici.
In un comunicato stampa il Presidente della Regiona Sicilia, Salvatore Cuffaro ringrazia le forze dell’Ordine e scrive: “Oggi è una bella giornata per la Sicilia. Finalmente questa terra si libera da una cappa che l’ha oppressa per 40 anni”. Questo è stato il primo commento. “Oggi – ha aggiunto Cuffaro – grazie all’impegno, alla dedizione ed al grande lavoro delle forze dell’Ordine è stato inflitto un colpo durissimo alla mafia. Tutti noi siciliani dobbiamo impegnarci affinché non ci sia mai più un altro Provenzano”.
Anche Rita Borsellino, candidata dell’Unione alla Presidenza della Regione, interviene sull’arresto del boss. “La notizia del suo arresto – dice – è di straordinaria importanza. Un successo reso possibile dal lavoro di magistrati e forze dell’ordine che non sono mai venuti meno al loro impegno nonostante, in questi anni, si siano tolte risorse, uomini e mezzi a chi deve esercitare la giustizia e combattere la mafia. L’arresto di Provenzano ha un grande valore perché è un colpo al vertice di Cosa Nostra. Adesso occorre sostenere questo lavoro con scelte politiche di grande impatto e questo può e deve essere il nostro impegno a livello nazionale e regionale”.
Anche diversi sindaci siciliani hanno detto la loro. Maria Grazia Brandara, Sindaco di Naro in merito alla cattura del latitante, scrive che questa è una vittoria di tutte le istituzioni del Paese, frutto di un impegno straordinario e continuo della Magistratura, della Polizia di Stato, della Squadra Mobile di Palermo, di tutte le forze dell’ordine che hanno collaborato. Un successo di eccezionale importanza.
Secondo il Presidente della Provincia di Agrigento, Vincenzo Fontana, la cattura di Provenzano è un momento storico nella lotta alla mafia. “Dopo Riina, Brusca ed altri super latitanti, la cattura di Bernardo Provenzano è la testimonianza più viva della Presenza dello Stato. Faccio le mie congratulazioni alla Procura antimafia, alla Questura di Palermo e a tutte le altre forze che sono scese in campo per assicurare alla giustizia il superlatitante. Un successo che ci rende orgogliosi. La Sicilia è stata liberata dal capo di Cosa Nostra, che purtroppo in tanti anni di latitanza era diventato una sorta di mito negativo.
Anche il Senatore Giuseppe Ruvolo esprime alle Forze dell’ordine il più vivo compiacimento per l’operazione di cattura del più pericoloso latitante di tutti i tempi. Un colpo mortale alla criminalitá organizzata, dice il componente della Commissione Nazionale Antimafia, che pone fine al balletto dell’esistenza in vita di Provenzano, rafforzando il cammino sulla strada della legalitá e segnando il trionfo della lotta alla mafia ed il trionfo dello Stato.
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