Coordinamento Cittadino Italia dei Valori
Città di Favara
Favara, 11 dicembre 2011
NOTA STAMPA
Dopo avere visto gli effetti dovuti all’aumento del 100% dell’addizionale comunale all’accisa sull’energia elettrica nelle bollette in distribuzione da qualche giorno nelle case dei favaresi, neanche il tempo di (mal) digerire la stangata governativa sui carburanti che arriva un nuovo regalo di natale per le famiglie: l’aumento di circa 7 euro per un blocchetto di 10 buoni mensa, rispetto all’anno precedente visto che il costo passa da 16,50 a 23,40 euro.
Tale aumento, deliberato sempre in estate, periodo di ferie e di poca attenzione, continua a non tenere conto delle diverse condizioni sociali dei cittadini favaresi in quanto colpisce in egual misura tutti gli utenti, in barba ai più banali concetti di equità sociale.
Italia dei Valori invita l’amministrazione comunale a non mirare esclusivamente ad operazioni tecnico–contabili per far quadrare i conti in bilancio, altrimenti potrebbero bastare solo i burocrati e i funzionari comunali a governare il paese.
I costi, non indifferenti, della politica devono essere giustificati.
L’amministrazione comunale ha il dovere di dotare i provvedimenti di opportuno indirizzo politico e di operare delle scelte a favore della popolazione nel rispetto di efficacia, efficienza, trasparenza ed equità sociale.
A tal proposito, Italia dei Valori, suggerisce l’adozione di un sistema di compartecipazione ai costi della mensa scolastica suddiviso in 5 fasce di reddito di cui una totalmente esente, da certificare con attestazione ISEE, in maniera da garantire ad ogni famiglia un costo adeguato al proprio reddito.
Sappiamo bene che le fasce non sono esenti da abusi visto che, in altri servizi erogati con attestazione ISEE, alcuni furbetti di turno con villette, barche e auto di lusso dichiarano il falso per pagare meno o addirittura niente, ma è compito dello Stato fare i dovuti controlli per perseguire gli occultatori di reddito.
Se il costo della mensa, rimarrà tale, molte famiglie saranno costrette a non mandare i figli a scuola, negando loro un sacrosanto diritto sancito dalla Costituzione, o mandarli a scuola senza utilizzare il servizio mensa scolastica creando condizioni di disparità tra i bambini, proprio quei bambini che che un’amministrazione comunale ha il dovere di tutelare sempre e comunque.
I Coordinatori Cittadini
Salvatore Ferretti – Giuseppe Pullara
Commenta articolo