“In modo forse inusuale, ho sentito forte l’esigenza di scrivervi per condividere con voi una preoccupazione, uno stato d’animo, una sensazione di profonda inquietudine. In ogni epoca – scrive il giovane parlamentare – la società ha misurato il suo grado di umanità, di civiltà e in molti casi di grandezza, dal rispetto, dal culto e dalla
sepoltura dei propri defunti. I cimiteri –scrive ancora Moscatt – sono i luoghi della nostra memoria.
La sepoltura – continua la lettera – è un aspetto molto delicato della nostra società, che coinvolge la sfera intima e personale di ognuno e allo stesso tempo il legame necessario, tra passato e presente, del vivere comune. Sono consapevole che la politica, in questi giorni, in queste ore, deve affrontare le tante questioni e le numerose necessità della Città, ma – si legge nella lettera – malgrado tutto e oltre tutto sono altrettanto convinto che il primo passo non può che essere quello di partire dal rispetto e dall’inviolabilità della persona umana. Capisco – continua l’Onorevole Moscatt – che il dibattito politico possa portare a eccessi e a contrapposizioni forti. Con questa lettera – in punta di piedi – si legge ancora – mi permetto di intervenire, senza voler entrare nelle questioni di merito, che hanno visto il Consiglio Comunale di Favara mancare l’approvazione del nuovo regolamento cimiteriale, perché la sepoltura non è una questione politica, ma è un fatto di umanità e di civiltà.
Un aspetto – precisa Moscatt – che coinvolge ogni cittadino, indipendentemente dal ruolo che riveste in questa società. La mia – continua Moscatt – non vuole essere un’ingerenza, ma un appello, una semplice preghiera rivolta a chi, per competenza, ha il compito di
intervenire senza indugio. Per dare finalmente risposta a coloro che in questo momento, col dolore di una perdita, attendono un luogo dove dare l’eterno riposo a un proprio caro.
Pertanto – aggiunge l’On. Tonino Moscatt – chiedo a tutti e a ciascuno di voi, su questo punto, di superare per un momento le diverse contrapposizioni politiche, apportare le dovute e giuste modifiche e ad approvare prima possibile il nuovo regolamento cimiteriale.
Lo dobbiamo – conclude Moscatt – alle famiglie, ma soprattutto alle nostre coscienze”.
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