Secondo Fontana la tragedia di sabato scorso è “un evento che, per le conoscenze di cui il mondo scientifico dispone, non era in alcun modo prevedibile.”
Il Presidente Regionale di Legambiente poi fa un excursus sulla gestione della Riserva affidata da 18 anni a Legambiente, soffermandosi su tre aspetti, ovvero la difesa degli habitat naturali, la fruizione e valorizzazione, e la ricerca scientifica.
“Per i primi due aspetti – scrive nella nota Fontana – seppur con mezzi insufficienti, la passione e la professionalità di operatori e volontari ha garantito ottimi risultati.
Per quanto riguarda la ricerca – si legge ancora nella nota di Legambiente – purtroppo, dopo il primo studio redatto dal INGV, tutti i progetti presentati in questi anni per monitorare il fenomeno e approfondire le conoscenze, non sono stati finanziati per mancanza di risorse.”
Sulla pericolosità del sito Mimmo Fontana scrive: ”Il fenomeno è pericoloso, ma i rischi possono essere contenuti, come è avvenuto in questi 18 anni in cui circa 200mila persone hanno visitato i vulcanelli.
Ogni volta che i sopralluoghi hanno rilevato anche il minimo segnale di aumento del grado di pericolo –dice Fontana– la Riserva è stata immediatamente chiusa.
È innegabile che l’evento di sabato scorso è stato di carattere straordinario, tant’è che nel monitoraggio concluso dall’operatore poco prima del ribaltamento non erano stati ravvisati segnali di rischio.”
Secondo Fontana anche un controllo strumentale probabilmente non avrebbe ravvisato le anomalie.
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