È arrivata ieri, dopo due giorni di camera di consiglio, la sentenza nei confronti del 28enne, originario di Somma Vesuviana, Napoli, che lo condanna, in primo grado, all’ergastolo per il duplice omicidio. Avrebbe ucciso ”per salvare il posto fisso e il suo futuro nelle Fiamme Gialle, guidato dall’odio nei confronti di Teresa e dalla gelosia nei confronti di Trifone” –aveva affermato il pm nelle 11 ore di requisitoria.
”Ergastolo con due anni di isolamento diurno”, ha scandito il presidente del collegio giudicante, Angelica Di Silvestre, nell’affollata aula di giustizia dove, dal 10 ottobre 2016, pubblica accusa, parti civili e difesa si erano misurate in un dibattimento particolarmente difficile per essersi sviluppato su elementi processualmente indiziari.
Ruotolo ha ascoltato la lettura del dispositivo con gli occhi bassi al fianco dei suoi avvocati. Alle sue spalle, con il volto chino e contrito, il padre Alfonso e il fratello Giovanni. Sul banco opposto il pm Pier Umberto Vallerin e tutti i legali di parte civile che hanno visto pienamente accolte le rispettive richieste di condanna e risarcimento dei danni.
Ricordiamo che il duplice omicidio avvenne il 17 marzo del 2015 all’esterno del Palasport di Pordenone.
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