A disporre il rito del giudizio immediato, facendo saltare dunque l’udienza preliminare, il gip Alfonso Malato su richiesta del pm Simona Faga. Giovanni Riggio comparirà davanti alla prima sezione della Corte d’Assise del tribunale di Agrigento la mattina del prossimo 19 gennaio. La moglie della vittima si è costituita parte civile, rappresentata dall’avvocato Salvatore Cusumano.
Riggio e Mattina erano soci in affari, il magazzino nel quale ebbe luogo il delitto sarebbe dovuto diventare una concessionaria di auto usate con annessa officina meccanica. Sarebbero 27 le coltellate sferrate all’indirizzo del meccanico favarese, l’arma bianca aveva una lunghezza di circa 20 cm. Al palermitano è stata contestata anche l’aggravante ”d’aver agito con crudeltà”. Il motivo sarebbe stato di natura economica.
Fu lo stesso Riggio, poche ore dopo l’omicidio e dopo avere ”imballato” la parte inferiore del corpo della vittima con del nastro, a costituirsi al Commissariato di Brancaccio. Il palermitano avrebbe consegnato l’arma del delitto e indicato il magazzino di c.da San Benedetto quale luogo dell’omicidio.
Intanto il prossimo 1 dicembre la Polizia Scientifica di Palermo terrà gli accertamenti tecnici irripetibili sugli indumenti di Riggio e su tutto quello che è stato sequestrato all’interno del magazzino. Considerata l’irripetibilità di tali accertamenti, potranno partecipare solo i consulenti o gli avvocati nominati dalle parti.
Commenta articolo