Il blitz, ordinato dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Palermo, è scattato nella notte. L’operazione, denominata ”Opuntia”, è stata eseguita da 100 militari e con l’ausilio di unità cinofile e di metal detector per la ricerca di armi.
A finire in manette Tommaso Gulotta, 52 anni; Cosimo e Giuseppe Alesi, rispettivamente di 52 e 47 anni; Matteo Mistretta di 32 anni; Vito Riggio di 48 anni e Pellegrino Scirica di 62 anni, tutti di Menfi. Ordinanza di custodia cautelare in carcere anche per il 53enne Domenico Friscia, di Sciacca.
Gli arrestati sono tutti responsabili – secondo gli inquirenti – di appartenere a ”Cosa Nostra” agrigentina, classificata come associazione mafiosa armata. Altra contestazione mossa ai presunti mafiosi è quella di avere perseguito, nella valle del Belice, il controllo di attività economiche e di appalti pubblici.
L’attività di indagine avrebbe documentato anche collegamenti con i capi mandamento e capi famiglia di Sciacca e dintorni. Numerose perquisizioni sono state eseguite.
Questa operazione giunge a meno di un mese di distanza da quella dello scorso 23 gennaio, denominata ”Montagna”. Il blitz antimafia, condotto sempre dall’Arma Carabinieri su coordinamento della DDA di Palermo, fece allora scattare diverse decine di misure cautelari, per la maggior parte carcere o domiciliari, disarticolando quelli che sono ritenuti essere i maggiori vertici della mafia agrigentina.
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