La vicenda riguarda l’omicidio del 22enne Marco Vinci, di cui Lodato ne è imputato.
Il fatto avvenne la sera del 17 giugno in piazza San Domenico, a Canicattì, davanti a un pub.
Secondo l’accusa, la tragedia si consumò al termine di un alterco sorto tra i due in quanto Lodato avrebbe pronunciato degli apprezzamenti poco graditi nei confronti di una donna che era in compagnia di Vinci presso un pub vicino al luogo del delitto. In un primo momento sarebbe finito tutto lì e il 35enne si sarebbe allontanato dal posto, salvo poi tornare con un coltello e uccidere il 22enne.
Davanti al Gup del tribunale di Agrigento Alfonso Malato si sta celebrando il processo con il rito abbreviato. L’eventuale condanna sarà quindi ridotta di un terzo.
Ricordiamo che Lodato lo scorso 22 aprile durante l’udienza aveva modificato la sua versione dei fatti spiegando come il gesto non fosse stato premeditato. Avrebbe negato anche di essere drogato o di avere fatto uso di cocaina quella sera.
”Nell’immediatezza – aveva spiegato il 35enne – ho detto che ero drogato e ubriaco ma non è vero. Non ho assunto cocaina, sono stato aggredito da sei persone e c’è stata una colluttazione ma non è vero che sono andato appositamente a prendere l’auto dove c’era il coltello. È stata una casualità, sono tornato per accompagnare a casa un amico e nell’auto c’era un coltello. Io ho aperto il cofano perché cercavo un cric da brandire per spaventarlo”.
Si tornerà in aula il prossimo 25 maggio.
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