Si tratta dell’omicidio dell’empedoclino 42enne Carmelo Ciffa, ucciso a colpi di arma da fuoco il 26 ottobre del 2016 davanti a un supermercato di corso Vittorio Veneto, e del tentato omicidio del 35enne favarese Carmelo Nicotra, rimasto ferito a seguito di un agguato nei suoi confronti presso un suo magazzino in via Torino. Nel caso di Nicotra, era il 23 maggio del 2017, ci fu una vera e propria sparatoria con tanto di kalashnikov.
Gli accertamenti della Scientifica saranno mirati alla ricerca di eventuali tracce o residui di polvere da sparo sia sulla Fiat Panda sequestrata a Nicotra sia sui reperti custoditi dopo avere effettuato l’esame Stub, particolare accertamento che rileva tracce dopo un eventuale uso di arma da fuoco.
Carmelo Nicotra, destinatario dell’agguato di via Torino, è difeso dall’avvocato Salvatore Cusumano e risulta indagato anche per favoreggiamento in quanto, secondo gli inquirenti, coprirebbe i soggetti che hanno attentato alla sua vita.
A coordinare l’inchiesta è la Direzione distrettuale antimafia di Palermo. I magistrati dell’antimafia, nei mesi scorsi, avevano unificato i fascicoli di Ciffa e di Nicotra in quanto si ipotizza che i due episodi siano in qualche modo collegati fra di loro.
Da qualche tempo una scia di sangue ha ricominciato a scorrere a Favara. Tra gli indagati figurava anche il 41enne Emanuele Ferraro, freddato la mattina dello scorso 8 marzo in via Diaz, traversa della più nota via dei Mille, sempre a Favara.
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