Come sappiamo la CMC di Ravenna, il gruppo che sta eseguendo alcuni importanti lavori pubblici nelle strade siciliane, è in crisi finanziaria e oltre 2.500 lavoratori da mesi non ricevono lo stipendio. La conseguenza diretta è il blocco di questi lavori con notevoli disagi per quanti viaggiano sulle nostre strade. Adesso il comitato delle imprese che hanno eseguito i lavori per conto della CMC approva il piano proposto e attende che Anas paghi un acconto indispensabile per la ripresa dei lavori.
Sembra andare verso una soluzione la vertenza dei creditori della CMC e dei 2.500 dipendenti che non percepiscono lo stipendio da diversi mesi.
Il comitato delle imprese ha infatti approvato il piano della CMC che prevede il diretto interessamento da parte di Anas a corrispondere alle stesse imprese che hanno eseguito i lavori alcuni pagamenti che ha in itinere. Pagamenti che saranno determinanti ai fini della ripresa delle attività lavorative. Serviranno a mettere le imprese nelle condizioni di corrispondere parte delle spettanze ai dipendenti e ai fornitori e di sbloccare i Durc.
Le imprese creditrici avrebbero già eseguito dei lavori per oltre 50 milioni di euro e non ancora saldati dai general contractor Empedocle e Bolognetta.
Ricordiamo che il gruppo CMC di Ravenna è in crisi finanziaria e che i lavori di opere pubbliche che le oltre 100 imprese stavano eseguendo in Sicilia sono rimaste di fatto bloccate.
Il comitato dei creditori ha quindi deciso all’unanimità di accettare la proposta della CMC e di riaprire appena possibile i cantieri “per senso di responsabilità nei confronti dell’intera Sicilia – è stato spiegato – consapevoli di dovere affrontare ulteriori enormi sacrifici e di dovere chiedere ancora pazienza e condivisione di sofferenze a dipendenti, fornitori e banche”.
Le imprese incontreranno prossimamente i due general contractor per gli aspetti tecnici e attendono una convocazione a Roma, si spera la prossima settimana, a Palazzo Chigi, con i ministeri dei Trasporti e dello Sviluppo economico, con l’Anas, la Regione siciliana e la CMC per mettere a punto una soluzione normativa che consenta alla stessa Regione di anticipare il saldo delle spettanze pregresse, che poi recupererà nel tempo dalla CMC.
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