Oggi il giorno delle estumulazioni delle due tombe di Piana Traversa dove potrebbe essere stato nascosto il corpo senza vita di Gessica Lattuca, la giovane 27enne, madre di quattro figli, scomparsa il 12 agosto 2018.
Già da stamattina alle 6.30 giornalisti, la testimone che avrebbe indicato i due possibili loculi e alcuni dei parenti di Gessica Lattuca si sono appostati davanti all’ingresso principale del cimitero, in attesa dell’arrivo degli inquirenti e del personale che dovrà lavorare alle estumulazioni per poi spostarsi davanti ai due loculi.
Intanto, con una ordinanza sindacale, il cimitero è chiuso fino alle ore 9.
“La mia più grande paura -ha detto la testimone, la signora Gaetana Mendolia, – è quella di non trovare dentro i loculi i miei genitori. Non riesco nemmeno a immaginare nulla. Quando ci si trova in queste situazioni, tutto passa per la testa. Il mio pensiero è loro. Se Gessica è presente pure assieme a loro, per me va bene. Non vorrei solo ci fosse stata una sostituzione”.
Alle 7.33 sono iniziati i primi lavori. Non è stato permesso ai giornalisti di entrare, ma forti picconate si sentivano chiaramente nell’aria.
Sono stati messi dei tendoni per impedire anche di vedere. Ai lavori erano presenti, oltre alla signora e ai militari, la sindaca di Favara Anna Alba, l’ingegnere Avenia, l’assessore al cimitero Giovanni Sciortino e il medico legale Palumbo.
Fuori dal cancello sono rimasti invece i parenti di Gessica Lattuca, il padre Giuseppe e il fratello Enzo.
Intanto gli ingressi e le cinta murarie del cimitero sono state tutte quante messe sotto controllo dai carabinieri.
La prima delle due tombe a essere aperta è quella del padre, subito dopo quella della madre.
Per fortuna i sospetti erano infondati. Il corpo di Gessica Lattuca non c’è. Nei due loculi c’erano le salme dei due genitori della signora.
Il caso della scomparsa di Gessica Lattuca continua a essere più aperto che mai. Si continua quindi a cercare ancora.
L’estumulazione non è stata disposta dalla Procura ma è stata richiesta direttamente dalla signora Mendolia.
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