Tra meno di un mese ogni consigliere comunale di Favara sarà chiamato a esprimersi ufficialmente sull’amministrazione Alba. Dovrà votare “pro” o “contro” la mozione di sfiducia nei confronti della sindaca. A Favara, l’ultima mozione di sfiducia fu votata 5 anni fa, nel 2014, quando sindaco era Sasà Manganella. L’allora consiglio non raggiunse il numero minimo di “SI” e tutti rimasero ancorati alle loro poltrone. Cosa accadrà stavolta?
L’ultima mozione di sfiducia a un sindaco di Favara è stata votata 5 anni fa, il 26 settembre 2014, nei confronti dell’allora primo cittadino Sasà Manganella.
L’allora consiglio comunale, composto da 29 consiglieri in carica, non raggiunse il numero minimo di 20 “SI” per sfiduciare il maestro in pensione.
Solo in 13 furono d’accordo ufficialmente alla chiusura anticipata della triste era Manganella. 12 invece vollero restare ancorati e stabili a quella attuale situazione. In due non si presentarono in consiglio, una consigliera invece uscì al momento del voto, mentre il presidente del consiglio si astenne.
Quel giorno, definito il giorno della verità, si chiuse con le voci di diversi cittadini presenti per tutta la durata della seduta consiliare che indirizzarono verso i consiglieri “PRO SINDACO” esclamazioni del tipo: “Venduti” e “Buffoni”.
Alle successive elezioni comunali, dei politici di allora, in diversi non poterono nemmeno salire sui palchi dei comizi elettorali pubblici perché la loro presenza sarebbe stata considerata troppo ingombrante, sfavorevole.
La gente aveva voglia di cambiamento, di avere finalmente dei servizi, di vivere in una città diversa, migliore. Promesse fatte dal M5S che stravinse le elezioni. Fu probabilmente poco influente la scelta del candidato a sindaco. Chiunque fosse stato scelto per ricoprire la carica di primo cittadino sarebbe con molta probabilità stato votato, solo perché era del M5S.
A giugno del 2016 divenne sindaco della città di Favara, Anna Alba e il M5S ebbe pure la maggioranza numerica in consiglio comunale: 16 consiglieri su 24.
Negli ultimi tempi la guida Alba ha però perso parecchio consenso tra i cittadini di Favara e sta perdendo quota pure tra gli stessi eletti al consiglio.
Dei 14 consiglieri pentastellati in carica, ben 7, ossia il 50%, la loro metà, hanno firmato la mozione di sfiducia nei confronti di Alba, bocciando la sua amministrazione. Si sono aggregati a 4 dei 10 consiglieri di opposizione: 4 del gruppo misto che hanno proposto la mozione.
Bocciatura che arriva pure dal deputato regionale 5Stelle, il favarese Giovanni Di Caro, che lo dice in una intervista rilasciata a SICILIA TV NOTIZIARIO.
Adesso la mozione dovrà approdare in consiglio comunale. Tra meno di un mese sarà un altro giorno della verità.
Per chiudere questa esperienza amministrativa occorre il voto favorevole di 16 consiglieri comunali. 11 hanno preventivamente detto “SI” con moltissime motivazioni. Mancherebbero 5 voti.
Cosa faranno adesso i 6 consiglieri di opposizione che non si sono ancora espressi? Solo con il loro voto si arriverebbe al numero necessario.
I 6, quindi, si presenteranno in consiglio comunale il giorno in cui si dovrà discutere della mozione? Sono veramente opposizione o solo di facciata? Molti di loro hanno in questi anni detto fuoco e fiamme sulla amministrazione. Qualcuno invece ne è sempre stato asservito.
E gli altri 7 pentastellati cosa faranno?
Chi sarà coerente con quanto ha sempre espresso?
Lo vedremo.
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