La città di Favara da qualche giorno sembra un cantiere aperto. Molti avrebbero deciso autonomamente di rimuovere gli scivoli carrabili davanti all’ingresso delle loro proprietà per paura di essere multati. Le sanzioni possono arrivare a quasi 1000 euro che potrebbero pure raddoppiare e costringere un intervento da parte della Prefettura. Il problema più grande lo potrebbero subire le ditte che lavorano grazie agli scivoli (carrozzieri, gommisti, concessionarie d’auto…). Problemi che probabilmente non sarebbero nati, o si sarebbero ridotti notevolmente, se ci fosse stata a suo tempo una comunicazione istituzionale di informazione e sensibilizzazione diretta ai cittadini da parte del Comune.
In questo ultimo periodo a Favara molti cittadini stanno eliminando gli scivoli carrabili davanti alle loro proprietà e ai loro magazzini.
Lo scivolo carrabile, costruito magari sui marciapiedi, infatti costituirebbe occupazione del suolo pubblico. Ci sarebbe quindi una tassa da pagare.
In questi giorni le vie di Favara sono sembrate dei cantieri a cielo aperto con gente impegnata a rimuovere gli scivoli perché nell’aria c’era sentore di multe.
A quanto pare tutto sarebbe nato dai commissari prefettizi che si sono insediati al Comune di Favara il 16 febbraio 2017 a causa della dichiarazione di dissesto fatta dall’amministrazione Alba.
Al loro arrivo si è cominciato a verificare i regolamenti presenti al Comune di Favara e le entrate economiche. Tra i regolamenti in vigore i tre commissari hanno riscontrato quello sui passi carrabili del 2009, approvato dal consiglio comunale nel 2010, ai tempi di quando era in carica l’ex sindaco Russello. Fatti i controlli quindi sulle entrate economiche relative agli scivoli carrabili, a quanto pare avrebbero riscontrato che dall’entrata in vigore del regolamento e fino al momento della verifica non ci sarebbe stata alcuna entrata economica, o quasi, per il Comune di Favara.
Parte quindi la “Bomba”. Nel maggio del 2018 viene dato mandato ad alcuni vigili urbani e tecnici comunali di censire i passi carrabili presenti in paese ed eventualmente multare chi non in regola.
Il centro storico di Favara è stato già tutto censito e sono state elevate oltre cento multe. Ognuna di queste si aggira sui 180 euro, con possibilità di riduzione del 30% se si paga entro 5 giorni.
Alla contestazione si aggiunge poi quella dell’Ufficio Tosap del Comune di Favara che chiede il pagamento di 7 anni arretrati. La ulteriore sanzione per ogni passo carrabile è di circa 800 euro. Insomma, tra multe e sanzioni per un singolo passo carrabile si potrebbe arrivare a pagare anche circa 1000 euro.
Ed ecco uno dei problemi. Dall’Ufficio si presume che il passo carrabile sia presente da 7 anni, indipendentemente dalla data reale di installazione dello scivolo. Scivolo che potrebbe essere stato realizzato anche solo recentemente.
Ma c’è di più. Assieme alla contestazione per la presenza dello scivolo, arriva pure l’ordine di rimuoverlo entro 60gg, ripristinando i luoghi.
Ma cosa succederebbe se anche con l’avvenuto pagamento delle multe lo scivolo non venisse rimosso? …
La situazione si complicherebbe! La questione passerebbe a questo punto all’Ufficio Tecnico del Comune che si troverebbe costretto a emettere un nuovo verbale amministrativo di altri 1000 euro per “opera non autorizzata”. Inoltre la situazione verrebbe pure comunicata alla Prefettura che emetterebbe anche una ordinanza prefettizia di rimozione.
Ma ecco cosa si rischia in più!
Se lo scivolo permette l’ingresso a un magazzino privato, la situazione è quantomeno di facile risoluzione. Con molta facilità lo scivolo verrà rimosso e al controllo entro i 60gg questo non ci sarà più e tutto si ferma lì.
Ma se lo scivolo si rende necessario per una attività lavorativa come un carrozziere, un meccanico, un gommista o concessionaria d’auto, come si potrebbe proseguire questa attività?
Quindi… se lo scivolo viene rimosso, l’attività lavorativa si blocca. Se invece lo scivolo rimane dov’è, il cittadino o la ditta si ritroverà con circa 2000 euro di sanzioni da dover pagare e un’ordinanza prefettizia di rimozione da dover comunque rispettare. Insomma non c’è via d’uscita, lo scivolo abusivo va comunque eliminato.
A quanto pare la questione dovrà a breve essere discussa in una riunione congiunta tra Vigili Urbani, Ufficio Tecnico e Ufficio Tributi, nella speranza di trovare una soluzione.
In realtà, se tutto ciò corrisponde al vero, tutto questo sarebbe stato evitabile semplicemente se la sindaca e la sua giunta avessero avuto la coerenza di avere un rapporto diretto e continuo con la cittadinanza.
Se avessero bussato porta per porta alle case dei cittadini e avessero spiegato soprattutto ai lavoratori che si era in procinto di effettuare censimenti sugli scivoli con multe per i trasgressori e problemi per le attività, le cose probabilmente sarebbero andate diversamente.
L’Amministrazione Alba avrebbe dovuto preoccuparsi di informare e spiegare la situazione alla gente, in maniera tale da permettere a quanti avrebbero voluto regolarizzare la propria posizione di farlo, senza dover adesso ricorrere alle sanzioni, alle multe settennali e ai rischi di rimozione da parte del Prefetto, ma soprattutto i lavoratori non avrebbero avuto compromessa la propria attività lavorativa.
Intanto i cittadini multati e quelli preoccupati hanno preso d’assalto gli uffici comunali creando un altro problema non da poco: la perdita di tempo prezioso per i dipendenti comunali, soprattutto per gli sparuti vigili urbani costretti pure a fare straordinari per rispondere alle centinaia di persone che chiedono informazioni.
Insomma una situazione tutta in evoluzione che sta creando non pochi disagi ai privati che stentano a mettere la pentola sul fuoco, alle imprese private che non riescono quasi nemmeno a pagare le tasse (figuriamoci queste multe) e ai dipendenti comunali decimati e sopraffatti dalla popolazione. Tutto questo a causa della presenza di scivoli abusivi (che non sono nati da soli) e di una mancata comunicazione istituzionale diretta ai cittadini da parte di questa amministrazione per risolvere il problema!
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