Il sindaco di Palermo Leoluca Orlando ha firmato l’impegno per rendere il capoluogo siciliano una “Fast Track City”, ossia una città che metta in atto tutte le strategie possibili per azzerare i nuovi casi di infezione da Hiv entro il 2030 e ridurre del 90-95% le nuove infezioni sino al 2022.
Palermo si candida così a essere la prima città del centro-sud Italia con questo obiettivo; la terza di tutto lo stivale dopo Milano e Bergamo.
La firma di Orlando è arrivata in contemporanea con il 18° congresso della Società Italiana di Malattie infettive e tropicali (Simit) al San Paolo Palace.
Alla vigilia della Giornata Mondiale contro l’Aids, che cade l’1 dicembre, un focus sul virus mostra statistiche rilevanti per la Sicilia. Nel 2017 sono stati registrati 278 casi di nuove infezioni da Hiv, 91 casi in più di quelli notificati nel 2012.
Secondo l’Osservatorio epidemiologico dell’assessorato alla Salute della Regione (Dasoe), in particolare, al 2017 la trasmissione con rapporti eterosessuali costituisce il 91% dei casi fra le donne italiane e il 97% fra quelle straniere.
Nel caso degli uomini vi è una notevole differenza: fra gli italiani la modalità principale è quella legata ai rapporti omosessuali (68%) e i rapporti eterosessuali sono responsabili del 27% dei casi, mentre fra gli stranieri i rapporti eterosessuali costituiscono il 68% dei casi e il 19% delle trasmissioni è legato ai rapporti omosessuali.
Nel TG le interviste al sindaco di Palermo Leoluca Orlando, ad Antonio Cascio, Uoc di malattie Infettive e del Centro regionale di riferimento Aids Aou Policlinico Giaccone e all’infettivologa in servizio a Milano, la prof.ssa Antonella D’Armino Monforte.
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