Dopo 2 mesi di lockdown, la Fase 2 ha dato inizio in modo graduale alla riapertura delle attività.
I titolari, però, per poter riaprire in sicurezza e contenere così la diffusione del virus Covid-19 negli ambienti di lavoro hanno dovuto seguire alcune linee guida fornite dal Governo.
Per prima cosa occorre igienizzare e sanificare gli ambienti prima di riaprire.
I titolari hanno dovuto rifornirsi di guanti, mascherine e gel sanificante per sé stessi, per i propri dipendenti e per i clienti.
In alcuni casi hanno anche dovuto posizionare dei pannelli di separazione tra i lavoratori e l’utenza preferibilmente in plexiglass.
Ma quanta attenzione occorre riporre perché un’attività possa riaprire in sicurezza? In che modo bisogna procedere? Ci sono anche dei costi da sostenere.
I titolari dell’attività possono, ad esempio, realizzare la sanificazione da soli utilizzando semplicemente prodotti disinfettanti e areando i locali o devono rivolgersi a ditte specializzate?
Inoltre, se un’attività è rimasta chiusa per molto tempo, ha realmente bisogno della sanificazione dato che il Covid-19 rimane sulle superfici solo per alcune ore o al massimo per un paio di giorni?
Un’altra considerazione da fare è il tipo di prodotti da utilizzare. Quali sono i più efficaci? Gli organismi sanitari dichiarano che per sanificare occorrono soluzioni alcooliche tra il 60 e l’80% in volume di alcool oppure varechina diluita, ma ci sono altri prodotti o soluzioni alternative?
Se l’attività commerciale dispone di impianti di aria condizionata, come deve garantire la sanificazione? Disinfettando semplicemente i filtri o utilizzando l’ozono? Se fosse necessario utilizzare l’ozono, il titolare dovrebbe spendere dei soldi per l’acquisto di un ozonizzatore. Non tutti, però, possono permetterselo a causa della crisi economica provocata dal coronavirus.
A questi interrogativi risponde l’Ing. Calogero Russello che si occupa infatti di Formazione, Sicurezza e Salute sul posto di lavoro.
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