Ecco quello che succede a Favara. Oggi gli operatori ecologici sono stati costretti a fermarsi per circa tre ore. È un problema di disorganizzazione, ma loro, però, puntano il dito su chi permette questo, quando invece dovrebbe fare di tutto affinché i cittadini abbiano un servizio corretto e capillare, Anna Alba. Ma andiamo con ordine.
Da lunedì 25 maggio è ripresa la raccolta della spazzatura da parte degli operatori ecologici che stavano scioperando perché non ricevevano lo stipendio da due mesi. Il Comune di Favara era infatti indietro con i pagamenti in favore delle ditte, che a loro volta pagano gli operai, di ben tre mensilità maturate: dicembre 2019, marzo e aprile 2020.
Il paese di Favara, dopo diversi giorni di servizio non reso, si è riempito di spazzatura ed è stato costellato da enormi discariche a cielo aperto. I favaresi che non hanno potuto mantenere la spazzatura in casa o sui balconi hanno deciso di disfarsene buttandola per strada.
Nessun controllo del territorio per multare i trasgressori sarebbe stato disposto dall’amministrazione comunale. Nessuna novità daltronde, visto che i vigili urbani in servizio sono pochi e comunque questo tipo di controlli per la repressione del reato non viene quasi mai disposto dall’amministrazione o quanto meno eseguito.
Alla ripresa del servizio di raccolta i cittadini, pur capendo la situazione degli operatori ecologici, non hanno gradito che il servizio non fosse reso in maniera corretta e sopratutto capillare. Riceviamo decine e decine di telefonate di favaresi che lamentano come la loro spazzatura non sia stata raccolta dagli operatori ecologici.
Dal Comune, dopo anche il sollecito fatto direttamente dall’on. Giovanni Di Caro ai dirigenti comunali, si è riusciti a pagare la fattura del mese di marzo 2020 che sarebbe arrivata nelle casse delle ditte tra ieri e oggi.
Dall’amministrazione avrebbero intanto richiesto alle ditte di seguire quanto previsto dal nuovo e recente contratto stipulato per la raccolta dei rifiuti. La raccolta porta a porta della spazzatura deve essere effettuata secondo le frazioni indicate nel normale calendario.
Ciò comporta un rallentamento nella raccolta di tutti i rifiuti che ogni giorno continuano ad essere prodotti dai cittadini e messi fuori la porta.
Per guadagnare il tempo perso, poteva essere utile organizzare una raccolta straordinaria. I lavoratori dal canto loro si erano resi disponibili a lavorare anche h24 per ripulire il paese in maniera celere, ma l’amministrazione comunale ha preferito operare diversamente.
Ieri pomeriggio, intanto, per qualche ora, dei caterpillar hanno raccolto le grandi masse di spazzatura riversata in discariche abusive che si sono autoformate in questi giorni in diversi punti della città. Per fare questo è stato adoperato anche un grande camion che è servito per raccogliere la spazzatura da queste discariche.
Un camion che, al termine delle operazioni, secondo alcuni operatori ecologici, sarebbe poi andato via semivuoto sebbene avrebbe potuto contenere davvero molta più spazzatura. “L’amministrazione – ci hanno detto – ha preferito utilizzare i soldi dei cittadini non risolvendo il problema. In serata e nella notte altra spazzatura – ci hanno detto – è stata nuovamente buttata in giro. La gente ha bisogno di disfarsi dell’immondizia e se non hanno la certezza che questa venga raccolta, preferiscono ricorrere ad altri mezzi, anche illeciti”.
Stamattina gli operatori ecologici hanno chiesto il nostro intervento. Dopo avere fatto i primi giri per raccogliere l’indifferenziato, si sono ritrovati a dover sostare fermi al campo sportivo per quasi tre ore nell’attesa che giungessero gli autocompattatori per potersi disfare della spazzatura che avevano raccolto. “Il problema è – ci hanno detto – che il nostro servizio finisce alle 11.30. Abbiamo perso tantissimo tempo e i cittadini se la prendono con noi”. “La colpa se non passiamo davanti a tutte le case non è nostra – ci hanno detto -. Se il furgoncino che utilizziamo per raccogliere la spazzatura porta a porta si riempie, non possiamo procedere con le porte successive. Per continuare abbiamo bisogno di scaricare. Se non abbiamo l’autocompattatore a disposizione siamo fermi”.
Ma chi deve fornire questi camion?
È tutto un problema di organizzazione -ci hanno detto- Il problema del disservizio sta a monte e parte dall’amministrazione comunale, dalla sindaca.
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