No stalking, ma minaccia aggravata. Il giudice monocratico del Tribunale di Agrigento, Giuseppa Zampino, pronunciandosi su una vicenda che vedeva imputato C.N., trentaduenne, favarese, cui era stato originariamente addebitato il reato di stalking (ossia di atti persecutori) nei confronti di una donna, a conclusione di una lunga ed articolata istruttoria, condividendo in parte le conclusioni del pubblico ministero Margherita Licata, ed accogliendo le argomentazioni difensive dell’avvocato Maria Alba Nicotra (nella foto), ha riqualificato il reato in minaccia aggravata, lo ha condannato alla pena di 11 mesi di reclusione, e concedendo allo stesso il beneficio della sospensione condizionale della pena.
Al favarese, assolto anche dal reato di lesioni personali aggravate, è stata inoltre immediatamente revocata la misura degli arresti domiciliari, alla quale era stato sottoposto dallo scorso 29 agosto dell’anno scorso, in conseguenza delle gravi accuse rivoltegli dall’ex fidanzata D.F., anch’essa di Favara, rivelatesi in massima parte infondate, o mancanti di prove certe.
La vicenda risale al primo febbraio 2020 allorché la ragazza, presentò una denuncia nei confronti dell’uomo, accusandolo di averla ripetutamente malmenata, e procurandole lesioni per le quali, in qualche occasione, aveva dovuto fare ricorso alle cure dei sanitari dell’ospedale di Agrigento, e dopo la fine della loro relazione sentimentale (durata 10 anni), di averla perseguitata, con appostamenti e pedinamenti, fino ad arrivare ad esplodere dei colpi di pistola a salve, nei pressi della sua abitazione, così da indurla a temere per la propria incolumità personale, e a mutare il proprio stile di vita.
Nel corso del processo l’avvocato Maria Alba Nicotra, attraverso l’esame di numerosi testimoni e la copiosa produzione documentale effettuata, è riuscita a dimostrare che l’ex fidanzata, invero mossa da altri interessi, non aveva raccontato il vero, e che nel periodo in cui la stessa aveva fatto credere di essere rimasta vittima di atti persecutori, in realtà, i due erano ancora legati da relazione sentimentale che conducevano regolarmente e pubblicamente. La favarese si era costituita parte civile.
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