Forse in molti non se lo saranno ancora chiesto. Ma per votare occorre il green Pass?
Intanto diciamo subito che chi sta al seggio (Presidente, segretario e scrutatori) è equiparato al personale della pubblica amministrazione, pertanto dal 15 ottobre, come prevede il decreto, dovrà mostrare il green pass. Per il primo turno il problema non si pone (si terrà il 10 e 11 ottobre) ma si porrà per il ballottaggio del 24 e 25 ottobre
Elezioni senza bisogno di green pass, ma al ballottaggio per gli scrutatori si profila l’obbligo di mostrare il certificato verde. E’ quanto emerge dal decreto che è stato pubblicato in Gazzetta ufficiale e già in vigore.
I cittadini dei comuni dell’agrigentino che andranno alle urne il 10 e 11 ottobre – ovvero Canicattì, Favara, Montallegro, Montevago, Porto Empedocle, San Biagio Platani – non dovranno mostrare il green pass per entrare nel seggio: elettori, presidenti e scrutatori saranno esonerati. Ma solo al primo turno.
In caso di ballottaggio (e questo può avvenire solo nei comuni di Canicattì, Favara e Porto Empedocle dove si vota con il sistema proporzionale) per chi sarà al seggio le cose cambieranno. Perché il decreto sancisce l’obbligo per i dipendenti pubblici di avere il certificato verde a partire dal 15 ottobre e, dato che scrutatori e presidenti sono assimilati a dipendenti pubblici, alla data del ballottaggio – previsto nei giorni 24 e 25 ottobre – dovranno essere provvisti di green pass.
Decreto, le novità per i dipendenti
E’ questa una delle novità presenti nel decreto in vigore da ieri 22 settembre fino al 31 dicembre. Ma il vero cambiamento scatterà dal 15 ottobre: da quando cioè sarà obbligatorio per i lavoratori del pubblico e del privato essere muniti di green pass. Chi non lo avrà, risulterà assente ingiustificato dal lavoro e quindi non percepirà la stipendio, ma non potrà essere licenziato o sospeso.
Ecco nel dettaglio cosa prevede il decreto.
Dal 15 ottobre, e fino al 31 dicembre, ci sarà l’obbligo di esibizione del certificato nei luoghi di lavoro, pubblici e privati. Via libera anche ai tamponi calmierati non solo nelle farmacie ma anche nelle strutture convenzionate. Green pass obbligatorio, infine, anche per i magistrati ma non per avvocati, consulenti, periti e testimoni.
Rimane la sospensione dello stipendio già dal primo giorno ma non le sanzioni disciplinari.
La disposizione si applica a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato presso le amministrazioni pubbliche e private anche sulla base di contratti esterni.
Non si applica ai soggetti esenti dalla campagna vaccinale sulla base di idonea certificazione medica.
I datori di lavoro sono tenuti a verificare il rispetto delle prescrizioni. Entro il 15 ottobre 2021 dovranno definire le modalità operative per l’organizzazione delle verifiche, anche a campione, individuando con atto formale i soggetti incaricati dell’accertamento.
Chi è sprovvisto della certificazione verde Covid-19 al momento dell’accesso al luogo di lavoro è considerato assente ingiustificato, senza conseguenze disciplinari e con diritto alla conservazione del posto di lavoro. Per i giorni di assenza ingiustificata non sono dovuti retribuzione né altro compenso o emolumento.
Per le imprese con meno di quindici dipendenti, dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata è prevista sostituzione con sospensione del rapporto di lavoro per un periodo non superiore a dieci giorni, rinnovabili per una sola volta.
Menzione a parte per la giustizia: il green pass è richiesto a magistrati ordinari e onorari, amministrativi, contabili e militari, e ai componenti delle commissioni tributarie. Esenti coloro che accedono ai palazzi di giustizia ma estranei alle amministrazioni come avvocati, consulenti, periti, testimoni e parti dei processi.
Cambia anche la durata del green pass, esteso fino a 12 mesi per i vaccinati e i guariti dal covid. Tuttavia il green pass sarà valido dal giorno stesso della vaccinazione e non più dopo i 15 giorni dalla somministrazione del vaccino.
I tamponi rapidi saranno a prezzo calmierato nelle farmacie e in tutte le strutture sanitarie convenzionate, autorizzate o accreditate con il Servizio Sanitario Nazionale e autorizzate dalle regioni alla somministrazione di test antigenici fino al 31 dicembre.
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