Il pubblico ministero Giulia Sbocchia della Procura di Agrigento ha chiesto il rinvio a giudizio per un favarese e due canicattinesi, coinvolti nell’inchiesta “Multilevel”, che avrebbero truffato decine di persone, con la promessa di un posto di lavoro in una fantomatica nuova base militare da realizzarsi a Punta Bianca.
Si tratta di Luciano Montemurro, 63 anni, di Favara, che nelle riunioni con i truffati si sarebbe presentato come “Cardinale vescovo di Monreale”, e di due fratelli canicattinesi: Angelo e Diego Favata, 58 e 50 anni. L’udienza preliminare è in programma il 6 aprile davanti al Gup del Tribunale di Agrigento, Micaela Raimondo.
Tra le vittime tanti disoccupati, ma anche piccoli imprenditori, titolari di piccole ditte, e la proprietaria di un bar pasticceria, tutti con la speranza di trovare il “posto fisso”. Per rendere più credibile il progetto i tre indagati si sarebbero dotati di mappe della base, plichi sigillati in ceralacca, contratti falsi e addirittura tesserini contraffatti.
Quasi duecento persone a cui, dietro il pagamento di una tangente, era stata promessa l’assunzione, e in particolare in qualità di personale nella fantomatica base militare, da realizzare nella suggestiva località di “Punta Bianca”, prossima a diventare – anche grazie a Belen – riserva naturale, ma attualmente il sito utilizzato come poligono, e area per esercitazioni militari.
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