Tornano dopo due anni le processioni religiose del Venerdì Santo. Un primo via libera era arrivato dalla Chiesa in seguito alla fine dello stato di emergenza per il Covid. A stilare una lunga lista di impegni da rispettare era stato l’arcivescovo di Agrigento Alessandro Damiano che ha scritto a tutte le parrocchie invitandole ad attenersi alle raccomandazioni della Cei, la Conferenza episcopale siciliana. Questa mattina in Prefettura si è tenuta una riunione del Comitato provinciale per l’Ordine e la Sicurezza pubblica, con la partecipazione dei sindaci di Agrigento e di Ribera, del commissario straordinario del Libero consorzio dei comuni, del direttore del dipartimento di Prevenzione dell’Asp, dei rappresentanti della Curia arcivescovile e delle confraternite religiose di Agrigento, al fine di esaminare congiuntamente le criticità potenzialmente connesse allo svolgimento delle manifestazioni religiose pasquali, in relazione allo stato della situazione sanitaria in atto nella provincia.
Sono state esaminate le linee guida redatte dalla Arcidiocesi di Agrigento in riferimento alle processioni religiose del Venerdì Santo, improntate ai principi di “responsabilità, attenzione e prudenza”, richiamati dall’Arcivescovo; le stesse sono state ulteriormente puntualizzate anche in considerazione delle norme tuttora vigenti, che impongono l’obbligo dell’uso delle mascherine anche all’aperto nei casi di assembramento. E’ stato, pertanto, stabilito che, nel Capoluogo, le processioni del Venerdì Santo si svolgeranno secondo le seguenti modalità diverse rispetto a quanto avveniva in precedenza.
I percorsi tradizionali delle processioni saranno variati al fine di evitare luoghi stretti, e poco arieggiati; non saranno effettuate le soste durante la processione nei punti tradizionali, dove venivano eseguiti i canti; le soste per i canti avverranno solo nei luoghi ampi ed arieggiati; non sarà effettuata la crocifissione, e la discesa del Cristo all’interno della Cattedrale che si svolgeranno sul sagrato della Cattedrale, e sarà garantita la diffusione sonora della preghiera comunitaria. Tutti i fedeli che parteciperanno alle processioni o che sosteranno lungo il tragitto avranno l’obbligo di indossare la mascherina. I membri delle Confraternite ed i portatori dei simulacri effettueranno un tampone molecolare ed uno rapido (nei rispettivi tempi previsti dalle prescrizioni sanitarie) – indosseranno mascherine FFP2 – igienizzaranno le mani e saranno igienizzate le aste dei fercoli. Solo queste persone – identificate a mezzo PASS – potranno accostarsi ai simulacri.
Stesse direttive per i Comuni della provincia. Il prefetto, Maria Rita Cocciufa, inviterà tutti i sindaci dei Comuni della provincia ad adeguarsi alle delineate misure di cautela a tutela della salute pubblica e privata. Massima disponibilità è stata assicurata dal commissario straordinario del Libero consorzio dei Comuni a mettere a disposizione i volontari dei gruppi di Protezione civile a supporto della polizia municipale e dei volontari delle Confraternite nella gestione dell’organizzazione, senza tuttavia sguarnire gli altri Comuni dei propri gruppi di volontari. Durante l’incontro in Prefettura sono state esaminate, altresì, tutte le occorrenze legate alle festività Pasquali in ordine alle esigenze di vigilanza, prevenzione e controllo dell’ordine e della sicurezza pubblica ed è stata disposta la massima intensificazione dei servizi di vigilanza nei luoghi “sensibili” e lungo le vie di comunicazione. Il questore, Rosa Maria Iraci, emanerà un’ordinanza per i servizi di controllo e vigilanza.
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