Emesso il verdetto al processo di appello scaturito dall’inchiesta denominata “La carica delle 104”, condotta dalla Digos della Questura di Agrigento, che aveva permesso l’arresto di 13 persone, e la denuncia di altre 88, con l’accusa di associazione a delinquere, falso ideologico, truffa e corruzione.
Secondo l’accusa decine di docenti e altri impiegati statali, in tanti casi coinvolgendo anche i loro anziani genitori, e anche con la collaborazione di medici corrotti che avrebbero attestato patologie inesistenti (in alcuni casi dietro al pagamento di una tangente), negli anni avrebbero ottenuto fasulle pensioni d’invalidità e di percepire le agevolazioni della Legge 104/92. Un imputato ha beneficiato della prescrizione.
I giudici della prima sezione penale della Corte di Appello di Palermo, presieduta da Adriana Piras hanno deciso cinque condanne e due assoluzioni.
In questo troncone erano imputati in 9 (un medico e otto pazienti).
Inflitti 2 anni e 2 mesi di reclusione ciascuno ad Antonia Matina, 65 anni, di Favara, ortopedico (3 anni e 10 mesi in primo grado), e Giuseppa Barragato, 48 anni, di Palma di Montechiaro (3 anni e 10 mesi); 3 anni a Patrizia Ibba, 44 anni, di Raffadali (4 anni e 2 mesi); 4 anni per il fratello Roberto Ibba, 48 anni; 3 anni e 6 mesi a Domenico Giglione, 53 anni, di Raffadali. Eleonora Moscato, 86 anni condannata in primo grado a 3 anni e 10 mesi, è deceduta.
Assolti Vincenzo Gaziano, 69 anni, di Agrigento (3 anni e 6 mesi in primo grado), e Giuseppe Aquilino, 62 anni, di Palma di Montechiaro (3 anni e 6 mesi). Giuseppe Cuffaro, 41 anni, di Raffadali ha beneficiato della prescrizione (1 anno e 4 mesi).
Il sostituto procuratore generale Giuseppina Motisi aveva chiesto per tutti la conferma della sentenza di primo grado. L’inchiesta ha già portato a decine di patteggiamenti, ma anche di archiviazioni.
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