I sindaci di Favara e Naro hanno espresso solidarietà al sindaco di Canicattì, Vincenzo Corbo, che ha ricevuto al Municipio una lettera di insulti, accuse e minacce di morte. Una missiva che è arrivata con posta prioritaria al Comune. E Corbo è andato alla caserma dei carabinieri a formalizzare denuncia.
“Massima solidarietà e vicinanza al sindaco di Canicattì Vincenzo Corbo per il grave atto intimidatorio subito – afferma il primo cittadino di Favara Antonio Palumbo -. L’ennesimo gesto contro un sindaco di questa provincia, che in pochi mesi ha collezionato aggressioni, atti intimidatori, minacce di ogni tipo contro i propri primi cittadini, che sono sempre più soli nell’affrontare le emergenze dei territori che amministrano, rischiando ogni giorno in prima persona, pagando di tasca pure quei servizi che non si è in grado di garantire pur di dare risposte ai cittadini. Serve una risposta concreta da parte dello Stato, prima che l’unica soluzione sia per tutti noi chiudere le porte dei Comuni”.
“Sono vicina al sindaco Vincenzo Corbo, con il quale sto condividendo importanti battaglie a difesa della nostra comunità, per l’odiosa lettera di minacce e insulti ricevuta – dice il sindaco di Naro, Maria Grazia Brandara -. Credo però che la solidarietà non basti più: per questo scriverò al Ministro dell’Interno per chiedere interventi su base nazionale a tutela dei sindaci soprattutto per quanto riguarda i reati d’odio. Noi primi cittadini lavoriamo almeno 15 ore al giorno e siamo i bersagli quotidiani da parte degli odiatori seriali, che usano i social (e non solo) per alimentare un malcontento che poi purtroppo sfocia in gesti come questo. Continuiamo ad aver fiducia nello Stato che saprà individuare i responsabili e potrà punirli severamente come meritano”.
Commenta articolo