Licatesi, gelesi e catanesi avrebbero fatto affari per notevoli quantitativi di cocaina pagata 39 e in alcuni casi 42 mila euro. Emerge dalle carte dell’operazione “Hybris” della Squadra Mobile di Agrigento, che è guidata dal vice questore aggiunto Giovanni Minardi. Ventisei le misure cautelari emesse dal Gip del Tribunale di Palermo, su richiesta della Direzione distrettuale antimafia, eseguite all’alba di ieri fra Licata, Gela, Catania, Canicattì e Campobello di Licata. Qualcuno degli indagati per spacciare la cocaina si “sarebbe avvalso anche della propria figlia minorenne”.
In carcere sono finiti: Michele Cavaleri, 45 anni di Licata; Antonietta Casaccio, 40 anni di Licata; Francesco Cavaleri, 42 anni di Licata; Marco Cavaleri, 37 anni di Licata; Paolo Cavallo, 52 anni di Gela; Luciano Orazio Curvà, 32 anni di Gela; Fabio Della Rossa, 37 anni di Cercola; Giuseppe Domicoli, 33 anni di Catania; Calogero Forti, 32 anni nato in Germania; Gioacchino Giorgio, 36 anni di Licata; Angelo La Cognata, 37 anni di Licata; Concetta Maddalena Marino, 47 anni di Licata; Marco Marino, 33 anni di Licata; Giacomo Luca Marino, 48 anni di Licata; Antonio Milanese, 34 anni di Canicattì; Gioele Carmelo Musumeci, 40 anni di Catania; Michele Palma, 31 anni di Scafati; Giuseppe Pasqualino, 31 anni di Gela; Nunzio Ratto, 45 anni di Gela; Giuseppe Sanfilippo, 45 anni di Gela; Ferdinando Roberto Serravalle, 26 anni di Licata; Lillo Serravalle, 50 anni di Licata; Angelo Sorriso, 25 anni di Licata; Fabrizio Truisi, 38 anni di Licata e Santo Vitale, 58 anni di Catania. L’obbligo di presentazione alla Polizia giudiziaria per la firma è stato invece firmato a carico di Ramona Marylin Cellura, licatese, di 38 anni.
Dalle accuse contestate Giuseppe Domicoli, Paolo Cavallo e Nunzio Ratto sarebbero stati ritenuti responsabili “d’aver trasportato, offerto, messo in vendita, ceduto una quantità imprecisata di cocaina per un corrispettivo di 39 mila euro”. Michele Cavaleri, Fabio Della Fossa e Antonietta Casaccio sono stati accusati di “aver ricevuto da Giuseppe Domicoli e Paolo Cavallo una quantità imprecisata di cocaina verso un corrispettivo di 39 mila euro, per averla trasportata da Gela a Licata e per averla comunque illecitamente detenuta perché destinata a un uso non esclusivamente personale”.
Gioacchino Giorgio, Antonio Milanese e Giuseppe Sanfilippo sono indagati per “aver trasportato, offerto, messo in vendita, ceduto e consegnato a Michele Cavaleri una quantità imprecisata di cocaina per un corrispettivo pari a 42 mila euro”. Michele Cavaleri e Antonietta Casaccio avrebbero “acquistato cocaina verso un corrispettivo di 42 mila euro”. Michele Cavaleri, Lillo Serravalle e Antonietta Casaccio sono accusati “di aver acquistato, ricevuto da Gioele Carmelo Musumeci e Santo Vitale una quantità imprecisata di cocaina verso il corrispettivo di 41.500 euro e per averla comunque illecitamente detenuta perché destinata a un uso non esclusivamente personale”.
Non sono “fiumi” di cocaina ma anche cessioni di armi. E di questo sarebbero accusati Michele Cavaleri e Calogero Forti: “per avere il Forti posto in vendita su esplicita richiesta del Cavaleri un’arma comune da sparo”. Il fatto-reato contestato, in questo caso, risale alla data anteriore e prossima del primo dicembre 2021”.
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