Ce n’è sono un po’ ovunque nell’isola: lungo le coste di Agrigento, Palermo, Ragusa, Siracusa. Oltre 200mila immobili abusivi, costruiti in Sicilia prima del 1983, entro i 150 metri dal mare. Per vari motivi non sono rientrati nella sanatoria nazionale dell’85. Poi le regole, negli anni, sono cambiate in Italia e nell’isola. Fino alla inedificabilità assoluta del ’94 a ridosso delle battigie. E queste case sono rimaste intrappolate in una sorta di “limbo”. L’ultima proposta è uno studio per sanarli.
A rilanciare la questione è un emendamento, depositato qualche giorno fa in commissione Ambiente dell’Assemblea siciliana, da Giorgio Assenza, avvocato e capogruppo di FdI. E’ stato agganciato al disegno di legge “disposizioni in materia di urbanistica e di edilizia”, trasmesso all’Ars dal governo. Appreso dell’emendamento, l’assessore al Territorio Elena Pagana sta approfondendo la norma con i suoi uffici tecnici ma dal vertice di maggioranza di due giorni fa è trapelata la perplessità del presidente Renato Schifani. Si vedrà.
Anche perché i tempi non sono proprio stretti. Difficile che la commissione Ambiente licenzi il ddl e l’aula lo esamini prima della chiusura dei lavori parlamentari per le vacanze: è verosimile che la questione sia affrontata dopo l’estate.
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