La maxi inchiesta “Xydi”, condotta sul campo dai carabinieri del Ros e del Comando provinciale di Agrigento, e coordinata dalla Dda di Palermo, che ha fatto terra bruciata attorno all’ex superlatitante di Cosa Nostra, Matteo Messina Denaro, ed ha colpito, in particolare, il mandamento di Canicattì, che si sarebbe riorganizzato attorno all’anziano boss Calogero “Lillo“ Di Caro, approda in appello. Il blitz scattò il 2 febbraio del 2021. La prima udienza è fissata davanti ai giudici della seconda sezione della Corte di appello di Palermo il prossimo 24 novembre.
Il personaggio principale dell’operazione è l’ex avvocato Angela Porcello, cancellata dall’albo dopo l’arresto per associazione mafiosa. La professionista, secondo quanto hanno accertato le indagini e il processo di primo grado, aveva dismesso la toga per gestire gli affari mafiosi insieme al compagno Giancarlo Buggea. Il verdetto, nel complesso, ha previsto 15 condanne e 5 assoluzioni. In appello, davanti al collegio presieduto da Antonio Napoli, approdano adesso le posizioni di 13 imputati riconosciuti colpevoli.
Questo il dettaglio della sentenza di primo grado: Giancarlo Buggea, 20 anni di reclusione; Calogero Di Caro, 20 anni; Angela Porcello, 15 anni e 4 mesi; Giuseppe Grassadonio, 8 mesi; Giuseppe Sicilia, 18 anni, 8 mesi; Calogero Paceco, 8 anni; Simone Castello, 12 anni; Diego Emanuele Cigna, 10 anni e 6 mesi; Gregorio Lombardo, 17 anni e 4 mesi; Luigi Boncori, 20 anni; Giuseppe D’Andrea, 3 anni e 4 mesi; Gaetano Lombardo, 3 anni e 4 mesi; Annalisa Lentini, 1 anno e 8 mesi; Vincenzo Di Caro, 1 anno e Giuseppe Giuliana, 8 anni e 8 mesi.
Assolti Antonino Oliveri, Luigi Carmina, Gianfranco Gaetani, Giuseppe Pirrera e Giovanni Nobile. Le cinque assoluzioni non sono state impugnate e diventano definitive così come le condanne di Gaetano Lombardo e Giuliana.
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