La Procura della Repubblica di Agrigento ha impugnato parte della sentenza, emessa nel luglio scorso dal Gup del Tribunale di Agrigento Micaela Raimondo, nell’ambito dell’inchiesta “Waterloo”, su Girgenti Acque, che ipotizza la presunta organizzazione a delinquere di “colletti bianchi” che sarebbe stata messa in piedi dall’imprenditore Marco Campione, che avrebbe fatto dell’acqua un vero e proprio business personale.
Il procuratore aggiunto Salvatore Vella e i pubblici ministeri Gaspare Bentivegna, Paola Vetro ed Elettra Consoli, in 295 pagine, si oppongono alla decisione del Gup che ha rigettato la richiesta di rinvio a giudizio, per l’ex prefetto di Agrigento, Nicola Diomede; per l’ex presidente dell’Assemblea regionale siciliana, Gianfranco Miccichè; per l’ex parlamentare Francesco Scoma; per l’ex presidente della Provincia regionale di Agrigento Eugenio D’Orsi.
Presentato l’appello anche per alcuni imputati mandati a processo, ma prosciolti da alcuni capi di imputazione, tra questi lo stesso imprenditore Marco Campione, e poi ancora Claudio Lusa, Calogero Patti, Giandomenico Ponzo, Calogero Sala, Francesco Barrovecchio, Salvatore Vita, Francesco Paolo Lupo e Giuseppe Giuffrida (classe 1948).
Sono 23 le persone rinviate a giudizio dal Gup Raimondo. Rinviato a giudizio Marco Campione insieme ad altri soggetti al vertice dell’azienda che per tanto tempo, prima della costituzione di Aica, ha gestito il servizio idrico in provincia di Agrigento. L’inizio dell’approfondimento dibattimentale è stato fissato per il 12 dicembre prossimo davanti ai giudici della seconda sezione penale del Tribunale della città dei Templi.
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