Il Comune di Agrigento salva la parte privata del progetto “Terravecchia di Girgenti” nel cuore del centro storico di Agrigento. Un percorso che si è interrotto bruscamente nel 2020, quando la ditta allora aggiudicataria dei lavori ottenne la rescissione del contratto -lasciando tutto come un grande cantiere incompleto che è divenuto nel tempo ricettacolo di degrado e abbandono. Grazie al lavoro del sindaco Franco Miccichè, dell’assessore Gerlando Principato e degli uffici, ha rideterminato gli importi del progetto, di 5milioni e 400mila euro, eliminando la parte privata e l’inserimento di ulteriori sei alloggi a canone sostenibile.
“Undici anni dalla precedente sottoscrizione 2011-2022 e dopo 2 anni dalla risoluzione contrattuale con l’allora ditta aggiudicataria dei lavori abbiamo rimesso in moto, perché ci crediamo fortemente il progetto in variante strutturale e morfologica del progetto di riqualificazione urbana per alloggi a canone sostenibile ricadenti all’interno del Piano particolareggiato del centro storico – afferma l’assessore Principato –. Ci siamo rimboccati le maniche, e in pochi mesi è stato nominato per la consulenza specialistica nella redazione del progetto e nel rapporto con gli enti l’architetto Giovanni Picciuca, mentre coordinatore della sicurezza in fase di esecuzione sarà l’architetto Daniela Bandiera”.
Il progetto in variante prevede la realizzazione di 9 alloggi all’interno delle aree appartenenti all’ex Istituto Schifani e 6 alloggi da realizzare mediante la ristrutturazione dell’edificio vicino, ed un tempo parte integrante dell’ex Istituto Schifani. Nel nuovo progetto, comunque, rimarranno confermate la realizzazione di un centro socio-ricreativo; la riqualificazione della via Barone, via Madonna delle Nevi, scalinata Sant’Antonio, cortile Guarraci, cortile Vicari, cortile Cardella, via Raccomandate.
Inoltre la variante prevede: il restauro e riutilizzo dell’antica chiesa di San Giovanni di Dio; il restauro e la funzionalizzazione dei locali seminterrati; la realizzazione di un parco archeologico urbano; la riconnessione degli antichi percorsi urbani tra il cortile raccomandati il cortile Guarraci ed il piano della chiesa; il ripristino del collegamento tra il piano della chiesa e la via Madonna della Neve.
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