Ecco i nomi delle persone coinvolte nell’inchiesta condotta dal personale della Dia di Agrigento e coordinata dai magistrati della Dda di Palermo, chiamata «Breaking Bet» che, ha consentito di smantellare una presunta organizzazione criminale operante nella fascia orientale della provincia agrigentina, e che ha fatto emergere, come già reso noto ufficialmente ieri, che il settore dei videopoker e delle scommesse fosse controllato in parte da Cosa Nostra.
Complessivamente sono 19 le persone indagate, 10 delle quali, raggiunte dall’ordinanza di custodia cautelare emessa dal Gip del Tribunale di Palermo, di cui una in carcere, cinque ai domiciliari e quattro divieti di esercizio della professione e dell’attività imprenditoriale.
In carcere è finito Vincenzo Corvitto, 50 anni, di Licata. Avrebbe messo le attività economiche nella sua titolarità o disponibilità nel settore del mercato dei videopoker e delle scommesse online a disposizione di Cosa Nostra, effettuando – secondo l’accusa – diverse operazioni in favore di esponenti mafiosi di Campobello di Mazara, cittadina trapanese dove ha trascorso parte della latitanza il boss Messina Denaro. Gli arresti domiciliari sono stati applicati a Sergio Cantavenera,47 anni, Antonio Cardella, 34 anni, Antonino Damanti, 40 anni, Angelo De Marco, 45 anni e Salvatore Morello, 40 anni, tutti di Licata.
Sono accusati, a vario titolo, in ordine alle ipotesi di concorso esterno in associazione mafiosa, esercizio abusivo di attività d’intermediazione nella raccolta di gioco, tramite l’installazione di apparecchiature di gioco in assenza di concessione dell’Agenzia dei Monopoli, nonché estorsione aggravata dall’agevolazione mafiosa e trasferimento fraudolento di valori.
Tra gli indagati a piede libero figura anche Angelo Occhipinti, inteso “Piscimoddu”, 69 anni, di Licata. Le indagini della Dia hanno consentito di acquisire un grave quadro indiziario circa la capillare distribuzione e installazione di postazioni per il gioco d’azzardo, resa possibile mediante la costituzione di società intestate a prestanomi schermandone, di fatto, la reale titolarità: tramite gli apparecchi collegati in rete a siti internet esteri, ai giocatori era consentito di partecipare a scommesse su eventi sportivi, nonché di scegliere, oltre ai giochi di abilità a distanza. anche opzioni di gioco (tipo videopoker, roulette ecc…).
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