Era accusato di aver rivolto, nei confronti di alcuni vicini di casa “sguardi di disprezzo e di disgusto”, uniti a manifestazioni di rancore sfociate anche nell’uso di parole offensive. Il Gip del Tribunale di Agrigento, Giuseppe Maria Miceli, ha archiviato il procedimento penale a carico di un 63enne agrigentino per il reato di atti persecutori.
La vicenda era scaturita nel contesto di un condominio agrigentino. I difensori dell’imputato, rappresentato dagli avvocati Vincenzo Caponnetto e Francescochristian Schembri, hanno ribadito la mancanza di un dolo e, in particolare, la mancanza del nesso causale tra i comportamenti del 63enne e l’insorgenza degli eventi di danno alternativamente previsti dalla fattispecie incriminatrice.
I difensori hanno sostenuto che non vi sarebbe stata alcuna prova che i comportamenti del 63enne agrigentino avrebbero provocato uno stato di ansia o paura nelle presunte vittime. Tesi accolta dal Gip, che ha provveduto ad archiviare il procedimento penale a carico dell’uomo.
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