Un cinquantenne di Cammarata è stato assolto ieri dal giudice monocratico del Tribunale di Agrigento Agata Anna Genna, «perché non imputabile al momento del fatto», dai reati di minaccia aggravata e porto abusivo di oggetti atti ad offendere. Accolte le tesi del legale difensore dell’imputato, l’avvocato Salvatore Bruccoleri.
Il pubblico ministero Giulia Sbocchia, al termine della requisitoria, aveva chiesto la condanna a quattro mesi di reclusione.
I fatti al centro della vicenda risalgono dall’estate del 2020 all’aprile del 2021. L’uomo – secondo l’accusa – si è presentato in casa della madre con un coltello a serramanico, con punta a lama seghettata, della lunghezza di 24 cm., minacciandola. In un’altra occasione dopo avere afferrato la donna per i capelli e la gola, le avrebbe puntato contro una paletta in ferro dicendole che «gliel’avrebbe fatta pagare».
Il giudice lo ha assolto applicando allo stesso la misura della libertà vigilata per la durata di un anno. I guai nel tempo per il 50enne non sono finiti. Avrebbe continuato a perseguitare la madre, e il giudice del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, nei giorni scorsi, ha emesso a suo carico la misura cautelare dell’allontanamento della casa familiare e il divieto di avvicinamento ai luoghi frequentati dalla persona offesa.
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