Il pubblico ministero della Dda di Caltanissetta Pasquale Pacifico ha avanzato la richiesta di condanna nei confronti di 17 imputati coinvolti a vario titolo nell’inchiesta “Maremagnum”, l’operazione eseguita cinque anni fa che ipotizza l’esistenza di un’associazione a delinquere finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti.
Hashish, marijuana e cocaina venivano acquistati e spacciati anche nell’agrigentino, in particolare a Siculiana e Porto Empedocle. Due gli agrigentini coinvolti, Francesco Catania, 40 anni, di Siculiana e Gaetana Gagliana, 55 anni, nissena di origine ma da anni residente a Porto Empedocle.
Ecco nel dettaglio le richieste di condanna: Francesco Paolo Ferdico (25 anni); Gaetana Gagliana (15 anni); Antonino Ferdico (22 anni); Maria Capuzzo (12 anni); Isidoro Ferdico (14 anni); Giuseppe Ferdico (16 anni); Gaetano Gagliano (12 anni); Daniele Giallanza (16 anni); Antonio Capuzzo (24 anni); Michele Christian Pesce (14 anni); Francesco Turco (14 anni); Francesco Lena (14 anni); Pietro La Cara (14 anni); Francesco Catania (13 anni); Michele Giuseppe Tripisciano (14 anni); Andrea La Iacona (14 anni); Giovan Battista Di Marca (10 anni).
Nel collegio difensivo gli avvocati Daniele Re, Maria Francesca Assennata, Gaetano Maria Lisi, Melania Giannilivigni, Massimo Bellini, Daniele Giambruno, Luigi Cuba, Dino Milazzo, Rosario Loria, Gaetano Giunta. A marzo è prevista la sentenza.
I fatti al centro dell’inchiesta, condotta sul campo dalla Squadra Mobile di Caltanissetta, si suddividono in due periodi: il primo relativo al 2009/2014 e il secondo tra il 2017/2018. Secondo l’accusa, a guidare il gruppo vi era Francesco Paolo Ferdico, da anni trasferitosi a Porto Empedocle, ritenuto vicino alla famiglia di Cosa nostra nissena.
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