Stamattina, mercoledì 24 gennaio 2024, alle 11:00, presso la Palestra del plesso Centrale di via Grotte dell’Istituto Comprensivo “Vitaliano Brancati” di Favara, si è tenuto un partecipato e significativo incontro nell’ambito della “Settimana della Memoria“. Il titolo dell’evento, “Per non dimenticare… il dovere della memoria“, è stato promosso dalla Dirigente Scolastica, prof.ssa Carmelina Broccia.
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La prof.ssa Linda Mangione ha condiviso per la prima volta in assoluto una toccante testimonianza dell’esperienza vissuta da suo padre, Gaetano, ex deportato a Dachau. Ha scelto di farlo davanti ai ragazzi della scuola “Vitaliano Brancati” di Favara.
Gli studenti di alcune classi della scuola Secondaria di I Grado hanno posto diverse domande, manifestando un vivo interesse per la storia vissuta dalla famiglia Mangione.
Nel suo racconto la prof.ssa Mangione, con parole “pesate” e con estrema attenzione ha cercato di far intendere quello che ha vissuto suo padre. Lo ha saputo dopo tanti anni, riuscendo solo in questo ultimo periodo storico a leggere quelle “memorie” che suo padre aveva trascritto su carta e che la stessa professoressa non riusciva a leggere per la forte angoscia che prova chi legge quelle righe intrise di terrificabili esperienze vissute.
La giornata è iniziata con una recita della scuola dell’Infanzia, incentrata sull’accettazione e integrazione della diversità. Nella recita alcune farfalle non accettavano le altre semplicemente perché diverse, poi la storia si è conclusa con un abbraccio tra tutte. Successivamente, alcune classi della scuola Primaria hanno presentato un commovente audiolibro intitolato “Il Volo di Sara”, realizzato dagli stessi studenti con disegni, voce e immagini. Questa narrazione racconta la storia di Sara, una piccola bambina deportata nei campi di concentramento.
In un lato della sala era presente un interessante manufatto realizzato, come ama definirlo la Preside Broccia, “A Classe Aperte”. Si tratta in questo caso di una piantina tridimensionale di un campo di concentramento. Ognuna delle stanze e delle aree del manufatto è stata creata dalle mani di uno o più studenti di una classe. Tutte le realizzazioni delle varie aree del manufatto, messe assieme, hanno poi dato vita all’unica opera tridimensionale.
L’evento ha offerto un importante momento di riflessione e memoria, sottolineando l’importanza di preservare la storia e onorare coloro che hanno sofferto durante gli anni bui della storia. Un contributo significativo per mantenere viva la memoria collettiva.
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