Sabrina Fina e Massimo Carandente, entrambi palermitani, sono stati fermati ieri con l’accusa di aver partecipato all’omicidio della moglie e dei due figli di Giovanni Barreca ad Altavilla Milicia. Come il muratore di 54 anni, reo confesso, le accuse sono di omicidio plurimo e soppressione di cadavere.
La coppia avrebbe conosciuto Barreca durante incontri di preghiera in una chiesa, alimentando l’ossessione mistica del muratore, anch’esso un fanatico religioso. Sarebbero stati loro, secondo le prime ricostruzioni degli inquirenti, a istigarlo a uccidere la famiglia per liberare la casa da presenze demoniache e avrebbero partecipato materialmente ai delitti.
La figlia diciassettenne, unica sopravvissuta, è ora affidata a una comunità. Esorcismo menzionato dalla figlia nella strage familiare di Altavilla Milicia.
Barreca ha chiamato i carabinieri nella notte tra sabato e domenica confessando di aver ucciso la famiglia. I cadaveri dei figli, probabilmente strangolati, sono stati trovati legati a una catena. La moglie è stata assassinata giorni fa, mentre i figli venerdì. Barreca e la superstite sarebbero rimasti giorni con i cadaveri in casa.
Le indagini hanno portato al coinvolgimento della coppia grazie all’analisi dei cellulari del muratore e a testimonianze.
Nel più recente post di Carandente su Facebook, dopo citazioni religiose, si leggono parole di giudizio divino e benedizioni.
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