Il vicepresidente del Consiglio comunale di Canicattì Giuseppe Alaimo, 29 anni, risulta indagato per traffico e detenzione illecita di sostanze stupefacenti con l’aggravante di aver favorito l’associazione mafiosa, nell’ambito della maxi inchiesta “Ianus”, l’operazione della polizia di Stato e della Direzione Distrettuale Antimafia di Caltanissetta che è sfociata in 55 misure cautelari facendo luce sulle dinamiche di Cosa nostra e Stidda di Gela.
Il consigliere e vice presidente del consiglio comunale Alaimo, in quota Democrazia Cristiana, è alla sua seconda esperienza all’interno del Consiglio comunale di Canicattì. Il giovane politico è cugino di Gioacchino Giorgio, 37 anni, finito in manette.
I fatti contestati risalgono al 2019. Alaimo è accusato di aver acquistato cocaina, al fine di farne cessione a terzi, da Mirko Rapisarda e Giuseppe Pasqualino, considerato il luogotenente del nuovo reggente del clan Rinzivillo, Giuseppa Tasca. In una intercettazione del 18 maggio 2019 tra lo stesso Rapisarda e Pasqualino con quest’ultimo che rammenta al primo di un ammanco di 500 euro ma questi gli dice che non deve tenere conto delle “tri, quattru rote di chiddu”, e cioè della partita di droga consegnata ad Alaimo.
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