Per gli inquirenti si tratterebbe del giovane incensurato licatese, scomparso dallo scorso 2 gennaio, Angelo Truisi. Il 23enne sarebbe stato ucciso. Diversi infatti sono gli indizi che porterebbero gli inquirenti verso questa direzione: il suo cranio è stato trovato semi–fracassato e sull’addome appaiono quattro fori.
È stato trovato da una coppia di giovani licatesi, forse in cerca di intimità, adagiato sul pavimento di una villetta di proprietà di un professionista ravanusano che gli inquirenti escluderebbero dalla vicenda.
Si attenderà ovviamente l’autopsia per avere prova scientifica che si tratti del giovane fabbro e capire se, come e quando sia stato ucciso. Da una prima ispezione sembrerebbe essere morto da circa due settimane. Tempo compatibile con la scomparsa di Truisi.
A far maggiormente pensare agli agenti del Commissariato di Licata e ai colleghi della Squadra Mobile di Agrigento che possa trattarsi di Angelo Truisi anche il riconoscimento da parte della madre di una scarpa.
Secondo gli inquirenti gli abiti che indossava l’uomo, che è stato trovato quasi completamente nudo e in avanzato stato di decomposizione, potrebbero essere stati bruciati a pochi metri dal corpo.
Per fugare ogni dubbio si attenderà l’autopsia del corpo disposta dal sostituto procuratore Salvatore Vella e che sarà eseguita dal prof. Cataldo Raffino dell’Università di Catania.
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