La ”stanza della memoria” altro non è che l’ufficio – sito al primo piano, terzultima porta a destra del corridoio dello stabile di piazza Gallo, quando ancora era la sede del palazzo di Giustizia – dove il ”giudice ragazzino”, così veniva chiamato Livatino per la giovane età, per 10 anni ha svolto il suo lavoro.
L’iniziativa è del sindaco di Agrigento Lillo Firetto, in accordo con il presidente del Tribunale Pietro Maria Falcone. Con la collaborazione di alcuni magistrati che lavorarono a fianco del giudice Livatino, è stato possibile ricomporre l’ufficio con gli arredi dell’epoca. Tutto è tornato al suo posto: l’armadio restaurato, la vecchia macchina da scrivere e la scrivania in legno sulla quale soleva poggiare, tra gli incartamenti, anche il Vangelo.
La stanza, che sulle pareti reca frasi estrapolate da interventi dello stesso giudice Livatino, verrà aperta ufficialmente al pubblico a breve. Il ministro di Grazia e Giustizia Andrea Orlando ha assicurato la sua presenza per il giorno dell’inaugurazione.
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