L’inchiesta avrebbe portato alla luce dei presunti e ripetuti casi di assenteismo. I carabinieri avrebbero accertato come personale dipendente fosse solito allontanarsi dal posto di lavoro per svolgere attività di interesse personale. Alcuni impiegati con funzione di responsabilità avrebbero anche agevolato gli assenteisti strisciandone il badge per attestarne la presenza.
Durante l’interrogatorio di garanzia un altro indagato, P.G., 60enne, si sarebbe avvalso della facoltà di non rispondere, ma il suo legale starebbe preparando una documentazione da presentare al giudice per chiedere la revoca della misura dell’obbligo di firma.
A fare scena muta nell’interrogatorio di garanzia anche il medico 63enne Gaetano Montana, l’unico raggiunto da un’ordinanza di custodia cautelare e posto ai domiciliari. Secondo gli inquirenti il medico avrebbe agevolato il protrarsi del comportamento assenteista perpetrato dai dipendenti producendo certificati medici senza prima visitare i pazienti.
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