A finire in manette l’imprenditore agrigentino Fabrizio La Gaipa, di ”fede” grillina. Il 42enne è stato arrestato dalla Squadra Mobile di Agrigento con l’accusa di estorsione.
L’imprenditore, con un passato da giornalista e scrittore, ha partecipato attivamente alle ultime regionali come candidato deputato nella lista provinciale agrigentina del Movimento 5 Stelle, risultando essere il terzo uomo forte tra i candidati dell’agrigentino. Con 4.357 voti Fabrizio La Gaipa ha sfiorato un posto all’Ars e si è classificato come il primo dei non eletti, dietro ai neo deputati pentastellati Matteo Mangiacavallo e Giovanni Di Caro. Le candidature di La Gaipa e degli altri sei grillini agrigentini in corsa all’Assemblea Regionale Siciliana era stata supportata anche dai ”big” nazionali del partito, Di Maio e Di Battista, oltre che dal candidato governatore Giancarlo Cancelleri.
L’arresto, con la misura cautelare dei domiciliari, è scattato questa mattina. I poliziotti guidati da Giovanni Minardi hanno eseguito il provvedimento disposto da Stefano Zammuto, Gip del Tribunale di Agrigento, su richiesta della locale Procura della Repubblica. A condurre l’inchiesta il sostituto Carlo Cinque, a coordinarla il procuratore capo Luigi Patronaggio. Sembra che il fascicolo d’inchiesta sia stato aperto qualche mese fa, a seguito di diversi esposti presentati dalle presunte vittime della vicenda.
L’accusa della Procura riguarda l’attività imprenditoriale di La Gaipa, titolare di un hotel di San Leone. L’azione degli inquirenti avrebbe preso origine da due dipendenti dell’imprenditore che lo avrebbero denunciato per avere percepito stipendi molto inferiori rispetto a quanto indicato in busta paga. Secondo quanto riportato da altri organi di informazione, i due dipendenti sarebbero stati costretti a firmare false buste paga.
Le indagini della Squadra Mobile, che si sarebbe avvalsa di intercettazioni e testimonianze, si sono concentrate proprio sulla regolarità dei contratti di lavoro, su quanto dichiarato e su quanto effettivamente percepito dai lavoratori. Attività investigativa dalla quale è poi sorta l’ipotesi di estorsione.
Al momento non c’è nulla di confermato, ma pare che le prove alla base dell’accusa possano contare su riscontri documentali ed audio forniti dagli stessi due dipendenti dell’hotel gestito da La Gaipa. Tra questi potrebbe esserci una registrazione fatta di nascosto con il telefonino, un file audio nel quale si farebbe riferimento a soldi da restituire e a buste paga da firmare.
Nell’ambito della stessa inchiesta sarebbe coinvolto anche il fratello di Fabrizio La Gaipa, Salvatore, per il quale è scattata la misura del divieto di dimora nella città di Agrigento.
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