È una tessera di plastica dalle dimensioni simili a quelle di un bancomat o di una carta di credito, dotata di un chip NFC che permetterà ai cittadini di velocizzare alcune operazioni burocratiche (come il riconoscimento negli aeroporti, ad esempio).
La carta d’identità elettronica conterrà molti più dati. Oltre alla foto e alla firma del titolare, sono presenti l’impronta digitale, il codice fiscale, estremi dell’atto di nascita, il consenso alla donazione degli organi e il proprio domicilio elettronico.
Al momento della richiesta il cittadino deve indicare un indirizzo elettronico (numero di telefono, l’indirizzo di posta elettronica o l’indirizzo PEC) dove poter essere raggiunto dall’amministrazione pubblica in caso di necessità.
Con l’introduzione della CIE i cittadini italiani potranno richiedere (o rinnovare) il documento di identità anche nel comune di domicilio e non necessariamente in quello di residenza.
Le modalità di rinnovo e la durata restano invariate rispetto al documento cartaceo, cambia invece il costo per il cittadino (22,21 euro).
La fototessera dovrà essere fornita a cura del cittadino richiedente la CIE in formato cartaceo oppure elettronico ad alta definizione su un supporto USB.
La ”creazione” della tessera di plastica è affidata all’Istituto Poligrafico e Zecca dello Stato che, non appena giunge la richiesta, scarica i dati del cittadino dal server centrale e realizza la card, la quale sarà spedita a casa del richiedente entro sei giorni lavorativi dalla richiesta.
La card è caratterizzata da ologrammi, sfondi di sicurezza e microscritture pensate per renderne complessa (se non impossibile) la contraffazione e facilitando le operazioni di riconoscimento dei cittadini.
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