Sul rinvio delle elezioni delle ex Province al 2020 Musumeci non ci sta. Il Governatore annuncia che a breve proporrà un emendamento per fare marcia indietro su quanto deciso due giorni fa dall’Ars.
Pare che parte della politica siciliana non abbia accolto con favore la decisione presa in Assemblea regionale siciliana del rinvio al 2020 delle elezioni delle ex Province, oggi Liberi Consorzi e Città Metropolitane, inizialmente previste per il prossimo 30 giugno. A partire dal Governatore della Sicilia, Nello Musumeci, che ha annunciato un emendamento per fare dietrofront.
La norma che rinvia tutto all’anno prossimo è passata questo mercoledì, con voto segreto, a Palazzo dei Normanni. Presentata a firma di sei deputati di una maggioranza che per l’occasione non ci ha messo molto a spaccarsi, ha visto 24 voti favorevoli su 33 votanti e 59 deputati presenti.
Appena il giorno dopo, però, arriva il commento di Musumeci. “Non posso in alcun modo – ha detto il Governatore – condividere il posticipo di un anno delle elezioni di secondo livello e la permanenza di commissari, senza così dare possibilità alle comunità locali di essere coinvolte nella gestione degli enti intermedi. Per questa ragione – prosegue Musumeci – il governo proporrà un emendamento già nella seduta di martedì prossimo, ben prima che la norma approvata ieri possa essere promulgata”.
Che si terranno il prossimo mese o l’anno prossimo, le elezioni delle ex Province saranno comunque di secondo livello. Avranno diritto al voto i soli consiglieri comunali dei Comuni a cui fa riferimento il Libero Consorzio o la Città Metropolitana. “Ho sempre contestato l’elezione di secondo grado – ha detto in proposito Musumeci – e rivendicato il diritto del cittadino a eleggere direttamente il presidente della ex Provincia. Ma la legge vigente, ancorché non condivisa, va rispettata – conclude – anche dal Parlamento siciliano”.
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