Il Gup di Palermo, Marco Gaeta ha disposto il rinvio a giudizio dei due maggiorenni, coinvolti nell’inchiesta scaturita dalla morte per suicidio di una sedicenne agrigentina, dopo essere stata costretta a fare sesso di gruppo. La prima udienza è stata fissata per il 4 dicembre davanti ai giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento presieduta da Alfonso Malato.
Il 10 ottobre, invece davanti al Gup del Tribunale di Palermo Antonina Pardo, si aprirà l’udienza preliminare dei due ventiseienni che all’epoca dei fatti, fra il 2014 e il 2015, non avevano ancora compiuto 18 anni. Anche nei loro confronti la Procura ha chiesto il rinvio a giudizio. Sono tutti accusati di violenza sessuale e produzione di materiale pedopornografico. La ragazzina aveva annunciato il suo gesto con un post pubblicato sulla sua pagina Facebook.
“Nessuno di voi sa e saprà mai con cosa ho dovuto convivere da un periodo a questa parte. Quello che mi è successo non poteva essere detto, io non potevo e questo segreto dentro di me mi sta divorando”. Il corpo senza vita, poi, è stato ritrovato sotto il muro della Rupe Atenea, dove si era lanciata nel vuoto. A fare luce sulla vicenda le indagini della Squadra Mobile di Agrigento.
Gli agenti hanno scoperto alcuni video che immortalavano la sedicenne mentre faceva sesso di gruppo con quattro giovani. La ragazzina nonostante avesse manifestato il suo dissenso, sarebbe stata costretta, a turno, a subire rapporti sessuali.
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