In aula sono stati sentiti due medici che hanno avuto in cura l’imputato: si tratta del diabetologo e del medico di famiglia. Il processo è quello che vede imputato Adriano Vetro, il bidello favarese di 47 anni reo confesso dell’omicidio del cardiologo Gaetano Alaimo, 62 anni, ucciso con un colpo di pistola nel suo ambulatorio di Favara.
Il diabetologo ha dichiarato di aver visitato un paio di volte il bidello, e in quelle occasioni avrebbe manifestato irrequietezza legata al rilascio del certificato per la patente, ma di non aver notato particolari segnali di preoccupazione.
Il medico di famiglia, invece, ha riferito di occuparsi di Vetro dal 2014 e che soltanto dal 2017 in avanti ha riscontrato problematiche legate a stress, ansia e disturbo del sonno e che per questi motivi talvolta si assentava dal lavoro, ma senza riferire episodi e situazioni particolarmente gravi. La psichiatra Cristina Camilleri, perito della Corte di assise del Tribunale di Agrigento, presieduta da Giuseppe Miceli, gli ha riconosciuto un vizio totale di mente legato a un “disturbo delirante persecutorio”.
Vetro è finito a processo per omicidio aggravato e detenzione di arma clandestina. Il favarese, nel primo pomeriggio dello scorso 29 novembre, si è presentato al Poliambulatorio di Favara, e ha ucciso con un solo colpo di pistola lo specialista nella sala d’attesa. Avrebbe provato ancora a fare fuoco, ma la pistola s’è inceppata. Poi la fuga, e l’arresto per mano dei carabinieri di Agrigento e Favara, in una casa di campagna.
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