Il processo è quello scaturito dalla maxi inchiesta “Diplomat”, l’indagine che ipotizza un giro di diplomi e titoli di studio ottenuti grazie a falsificazioni e alterazioni di percorsi scolastici mai avvenuti. A distanza di un anno e mezzo e in seguito alla decisione dei 99 rinvii a giudizio disposti dal Gup del Tribunale di Agrigento Francesco Provenzano non si è ancora celebrata la prima udienza. Questo perché si è creata una questione su dove si dovesse celebrare il processo se ad Agrigento o a Catania.
A mettere fine ad una lunga questione di competenza territoriale che aveva chiamato in causa anche la Cassazione sono stati i giudici della prima sezione penale del Tribunale di Agrigento, presieduta da Alfonso Malato, decidendo che una parte del processo si sposterà a Catania. I reati ipotizzati sono associazione a delinquere, falso e abuso d’ufficio. Tra i promotori della presunta organizzazione c’è anche l’ex deputato regionale Gaetano Cani. Sotto la lente degli inquirenti agrigentini sono finiti alcuni istituti scolastici di Canicattì, Licata e Acireale.
Il 21 dicembre, dopo diciotto mesi, prenderà il via la prima udienza con l’apertura del dibattimento e l’escussione dei primi testimoni.
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