Gli avvocati Santo Lucia e Antonio Ragusa lunedì mattina depositeranno l’appello al Tribunale del Riesame di Palermo con la richiesta di annullare l’ordinanza di custodia cautelare in carcere emessa dal gip del Tribunale di Agrigento Giuseppe Miceli, nei confronti dei tre indagati ritenuti responsabili della morte del trentottenne palmese Roberto Di Falco, avvenuta una settimana fa nel piazzale di una concessionaria al Villaggio Mosè.
I legali chiedono l’immediata scarcerazione di Angelo Di Falco, 39 anni, Domenico Avanzato, 36 anni e Calogero Zarbo, 40 anni. L’attività investigativa nel frattempo non si ferma. Il procuratore capo Giovanni Di Leo e il sostituto procuratore Gaspare Bentivegna, hanno incaricato un perito di occuparsi di passare al setaccio i telefoni cellulari, schede sim e tabulati telefonici in particolare, dei tre palmesi.
Agli accertamenti irripetibili parteciperanno i legali della difesa degli indagati, con un loro consulente di parte. Si tratta del perito Luigi Gagliano. L’esito dei nuovi accertamenti potrebbe fornire nuovi elementi utili alla ricostruzione dei fatti, attraverso le chiamate in entrata ed uscita prima, durante e dopo l’omicidio ma anche sugli itinerari effettuati. Questo in attesa dei risultati dello Stub, che serve a rilevare i residui di uno sparo.
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