La “mappa” delle carenze della sanità pubblica siciliana mette i brividi. Dal monitoraggio condotto dall’Assessorato regionale alla Sanità mancano ben 1.500 medici negli ospedali dell’isola. C’è una scopertura di 127 cardiologi, per lo più a Trapani 33 e a Palermo, dove ne servono 19, ma anche ad Agrigento 21.
Servirebbero medici di emergenza/urgenza ben 302: 49 a Palermo, 48 in provincia di Trapani, 30 a Ragusa, 27 a Messina e altrettanti a Catania, 41 a Caltanissetta, 26 ad Agrigento.
E sono ben 324 i posti vacanti nei reparti di anestesia e rianimazione: 44 negli ospedali di Catania e altrettanti in quelli di Messina, 35 in quelli della provincia di Caltanissetta, 32 in quelli ennesi, 30 in quelli palermitani, 35 in quelli ragusani, 33 in quelli trapanesi.
L’altra branca in cui i vuoti d’organico è grave quella della medicina interna. Servono almeno 152 camici bianchi: 40 nel Palermitano, 23 ad Enna, 10 ad Agrigento e 28 a Trapani. Ma servono subito anche 93 ortopedici: 15 nel Messinese, 14 nel Palermitano e altrettanti nell’Agrigentino, 13 nel Trapanese.
Si cercano anche 92 chirurghi: 13 ne servono nell’Agrigentino, e altrettanti nel Catanese e messinese, 10 nel Palermitano, 12 nel Trapanese. La mappa dei vuoti d’organico segnala poi la carenza di urologi 44, psichiatri 144, neurologi 52, ginecologi 94, pediatri 31 e gastroenterologi 39.
All’Assessorato alla Sanità, nel frattempo, tutto è pronto per inserire nel sistema ospedaliero siciliano altri 37 medici stranieri, per lo più argentini. È la seconda tranche di una operazione iniziata a dicembre del 2023. Il decreto è stato firmato alla fine della scorsa settimana. Una mossa pianificata dal presidente della Regione Renato Schifani per coprire parte dei vuoti d’organico negli ospedali pubblici causati dalla fuga dei camici bianchi verso il settore privato.
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