Dal Riesame giungono altri cinque annullamenti di misure cautelari per i coinvolti nell’inchiesta Giano Bifronte, coordinata dalla Procura di Agrigento e condotta dalle locali Fiamme Gialle.
Si tratta di Sebastiano Caizza, 39 anni di Campobello di Licata, Pietro Carusotto, 61 anni, Vincenzo Scalise, 41enne, Calogero Curto Pelle, 61 anni, e Angelo Sanfilippo, anche lui 61enne, tutti di Canicattì e sottoposti a obbligo di dimora.
Gli indagati, secondo l’accusa, sarebbero soci di varie imprese che avrebbero corrotto il funzionario Irfis Paolo Minafò – per il quale sabato scorso sempre il Riesame aveva annullato la misura cautelare del carcere – per ottenere finanziamenti agevolati e per accedere a corsie preferenziali nei prestiti erogati proprio dall’Irfis.
La decisione del tribunale del Riesame giungerebbe a causa di un ”difetto di motivazione”, in quanto il Gip al momento dell’emanazione dei provvedimenti non li avrebbe adeguatamente motivati, senza fornire cioè valutazioni proprie e autonome.
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